“Le storie per parlare” – Paolo BulettI
C’è una maestra che, a inizio autunno, convoca i genitori dei suoi scolari.
Gli scolari hanno sette anni, alcuni, forse, non li hanno ancora compiuti.
La maestra fa questo discorso:
“Genitori, in questa classe quattordici allievi su venti sono stranieri.
Sono molto deboli in italiano, anche in grammatica.
Perciò,
fateli leggere e PARLATE BENE.
Altrimenti saremo la classe peggiore.
Una mamma, montenegrina o kossovara o curda, fa notare che loro in casa parlano un’altra lingua e la parlano bene.
Le domande sono queste:
Gli scolari hanno sette anni, alcuni, forse, non li hanno ancora compiuti.
La maestra fa questo discorso:
“Genitori, in questa classe quattordici allievi su venti sono stranieri.
Sono molto deboli in italiano, anche in grammatica.
Perciò,
fateli leggere e PARLATE BENE.
Altrimenti saremo la classe peggiore.
Una mamma, montenegrina o kossovara o curda, fa notare che loro in casa parlano un’altra lingua e la parlano bene.
Le domande sono queste:
- cosa avrà risposto la maestra alla mamma che parla un’altra lingua?
- parlare bene significa parlare in italiano?
- i bambini che parlano un’altra lingua sono i peggiori in italiano?