Narrativa
Gulwali Passarlay / Nadene Ghouri,
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Alì Ehsani / Francesco Casolo,
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Christiana Ruggeri,
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Paolo di Stefano, I pesci devono nuotare, Rizzoli
Selim è tenace e non si accontenta della vita che il destino gli ha riservato, e così, con l’incoscienza e la forza dei suoi diciassette anni, attraversa il deserto e la Libia, fino a raggiungere il mare e imbarcarsi per l’Italia. Dopo fatiche, stenti e preghiere sussurrate, il viaggio lo conduce in Sicilia, insieme a centinaia di migranti in cerca di sogni.
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Erminia Dell’Oro, Il mare davanti, Piemme
Tsegehans Weldeslassie, Ziggy per gli amici, è nato ad Asmara. Dopo essersi laureato, come tutti i suoi coetanei viene destinato a uno dei campi militari che si trovano in Eritrea. Non ha scelta, per la dittatura infatti è un incarico obbligatorio e a tempo indeterminato, chi lo rifiuta finisce in prigione come disertore. Ziggy però non ci sta. Non vuole rinunciare al suo futuro e sceglie la strada più incerta e pericolosa: la fuga verso l'Europa.
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Francesca Ghirardelli, Solo la luna ci ha visti passare, Mondadori
Maxima, una ragazzina kurda siriana di 14 anni, racconta l’incubo del viaggio in gommone attraverso il Mar Egeo. Quaranta persone ammassate, con i loro bagagli, una sull’altra, senza potersi muovere, mentre nell’imbarcazione sovraccarica, sbilanciata e inclinata entra acqua, i vestiti si bagnano, la paura di non sopravvivere diventa concreta.
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Francesca Barra, Il mare nasconde le stelle, Garzanti
«Mi chiamo Remon. Sono un cristiano copto. Avevo quattordici anni quando sono arrivato in Italia a bordo di un barcone dall'Egitto. Da solo. Il mio viaggio in mare è iniziato il 6 luglio 2013, è durato centosessanta ore. E preferirei morire pur di non dover più compiere quel viaggio.»
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Agota Kristof, L’analfabeta, Casagrande
Undici capitoli per undici episodi della sua vita, dalla bambina che divora i libri in Ungheria alla scrittura dei primi libri in francese. L'infanzia felice, la povertà del dopoguerra, gli anni di solitudine in collegio, la morte di Stalin, la lingua materna e le lingue nemiche (il tedesco, il russo e in un certo senso anche il francese), la fuga in Austria e l'arrivo a Losanna, profuga con un bebè.
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Franca Cavagnoli, Luminusa, Frassinelli
Ha un nome che evoca la luce, il fuoco, e nelle giornate limpide ti sembra di percepire la grana dell'aria – argento puro. In fondo al suo mare, che ha tutte le sfumature del verde, dell'azzurro e del blu, giacciono ventimila morti senza nome, ammazzati. Di loro restano a volte tracce dilavate dalla salsedine: un sandalo infradito a rombi bianchi e neri comprato al mercato di Sfax, la foto di una sposa dalla pelle nerissima in abito di pizzo bianco, un rotolo di lettere in tigrino, una cassetta di Bob Marley. Ed è qui, a Lampedusa, che Mario, con malinconica determinazione, è venuto ad affrontare il suo segreto senso di inappartenenza e l'incertezza del futuro. Come se raccogliere quelle tracce in un minuscolo museo e salvaguardarne la memoria con didascalie in versi scritte su fragile carta velina potesse rendere più tollerabile la disillusione.
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Ruggero Pegna, Il cacciatore di meduse, Falco
La commovente storia di Tajil, bambino somalo sbarcato a Lampedusa con la sua mamma e un Pinocchio di legno, e dei suoi amici miseri e immigrati di tutto il mondo, colpisce per l’intensità della narrazione e l’incanto delle ambientazioni. Dopo il drammatico racconto del viaggio, prima nel deserto, poi nel Mediterraneo, da Zuara in Libia a Lampedusa, una delle parti del libro più suggestive è proprio quella che tocca da vicino numerosi luoghi della Sicilia, da Linosa alla Valle dei Templi, alla straordinaria costa trapanese, e poi in Calabria, dove Tajil rimane incantanto dal Castello Aragonese di Le Castella, che “sembra galleggiare in mezzo al mare”.
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Silvia Golfera, C’è posto per tutti, Einaudi ragazziChi è l'autore dei misteriosi furti che avvengono a scuola? Gli alunni della seconda C si interrogano, portando così alla luce tante storie diverse: stranieri in un mondo non sempre accogliente, nomadi con dolorose esperienze alle spalle, disabili. Ragazzi tuttavia allegri, ottimisti, coraggiosi. I sospetti convergono sui bulli della classe, ma alla fine la sconcertante verità costringerà tutti a misurarsi con pregiudizi non sempre consapevoli e a progettare un modo diverso di stare insieme.
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Ben Jelloun T.., A occhi bassi, Einaudi
Il libro ricostruisce la storia della pastorella M'Zouda: dalla tenera infanzia tra i berberi, il lavoro umile dei campi, il governo degli animali e della terra, via via fino al suo arrivo in Francia e, più propriamente, a Parigi. Qui il contatto con il mondo cosmopolita esercita su di lei una forte attrazione. Tutto ciò che la circonda stimola un mutamento e la presa di coscienza di una possibile sua affermazione. Avviene una evoluzione intesa e determinata da una forte volontà; la pastorella berbera si trasforma in una donna moderna ed aggressiva, inserita a suo agio nella cultura metropolitana occidentale; una donna che di sicuro non sa e non vuole tenere "gli occhi bassi".
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José Mateo (testo) e Javier Martìnez Pedro (disegni), Migranti, Gallucci
Descrive in un grande affresco le peripezie del viaggio, i rischi del passaggio del confine, l’approdo in una caotica e ricca città, dove tutti gli stranieri si sentono comunque simili. E la conclusione è una sola: che si tratti dei clandestinos messicani negli Stati Uniti, dei cafoni italiani in Germania e degli extra-comunitari in Europa, la storia dei più deboli non cambia mai.
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